Leonardo svelato by Costantino D’Orazio

Leonardo svelato by Costantino D’Orazio

autore:Costantino D’Orazio [D’Orazio, Costantino]
La lingua: ita
Format: epub
ISBN: 9788893428163
editore: Sperling & Kupfer
pubblicato: 0101-01-01T00:00:00+00:00


Tutto sotto controllo

Per tenersi al riparo da possibili contestazioni, Vinci conserva l’impronta tradizionale dell’Ultima cena, così come i monaci e il duca sono abituati a vederla. Ecco la tavola apparecchiata, la sala decorata, gli apostoli ai lati di Cristo, che come sempre siede al centro della scena. Eppure, a ben guardare, questo Cenacolo è completamente rinnovato. Figura dopo figura, di dettaglio in dettaglio, una pennellata sopra l’altra, il maestro ha messo a soqquadro l’iconografia tradizionale e ha costruito un’immagine che si impone come il nuovo modello a cui si ispireranno tutti i pittori a venire.

L’artista si muove come un regista alle prese con la realizzazione di un film. Si concentra prima di tutto sugli apostoli e cerca per ciascuno il gesto che possa raccontare il suo stato d’animo. Ogni discepolo è diverso dall’altro, si muove in uno spazio autonomo e dialoga con i compagni. In questo periodo, nei fogli di Leonardo compaiono schizzi e appunti che fanno luce sul suo percorso creativo. Prima di tutto compone la sceneggiatura, una sorta di storyboard: «Uno che beveva e lasciò la zaina [bicchiere] nel suo sito e volse la testa inverso il proponitore. Un altro tesse le dita delle sue mani insieme e con rigide ciglia si volta al compagnio […] l’altro colle mani aperte mostra le palme di quelle e alza le spalle inverso li orechi e fa la bocca della maraviglia. Un altro parla nell’orecchio all’altro, e quello che l’ascolta si torcie inverso lui e gli porgie le orechi, tenendo un coltello nell’una mano e nell’altra il pane mezzo diviso da tal coltello. L’altro, nel voltarsi tenendo un coltello in mano, versa con tal mano una zaina sopra della tavola». In realtà nessuna di queste azioni combacia con le pose degli apostoli, ma questo brano rivela come Vinci si sia concentrato sul movimento di ogni singola figura piuttosto che su altri dettagli accessori. In fondo, è sempre questo che lo ha affascinato: dalla folla di individui che circondavano la Vergine con il bambino dell’Adorazione dei Magi alla tensione del gesto del San Girolamo, alle inedite posizioni di Cecilia Gallerani e Lucrezia Crivelli.

Alle Grazie l’artista moltiplica questi esperimenti in tredici casi diversi, ma riesce allo stesso tempo a tenere sotto controllo la scena in modo straordinario. L’entusiasmo inconsulto che generava confusione e inquietudine nell’Adorazione, qui si trasforma in una risposta armonica e ritmata. Leonardo, abituato a lavorare con decine di attori e ballerini che gestisce nei suoi spettacoli, mette in scena una vera e propria coreografia, in cui gli apostoli sono raccolti a gruppi di tre. Concentrandosi sui loro volti e sulle pose delle loro mani, costruisce un movimento fluido e naturale. Il Vangelo racconta che alle parole di Gesù «i discepoli si guardarono gli uni gli altri»: è la prima volta che accade veramente in un dipinto. All’estrema sinistra, Bartolomeo è scattato in piedi e fissa Cristo per capire se ha sentito bene, Giacomo minore bussa alla schiena di Pietro, mentre Andrea alza le mani per dichiarare di essere completamente all’oscuro della faccenda.



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